Vitantonio Lombardo Ristorante prende il nome proprio dal suo Chef con l’intento di comunicare forte senso di familiarità, consentire a ciascun ospite di sentirsi a casa.
Una grotta del Rione Sassi lasciata al suo fascino naturale di proposito, su progetto dell’architetto Alessandro Tortorelli e desiderio di Vitantonio che ha scelto Matera ispirato da un luogo in cui cavità e convessità della pietra possono davvero dar vita ad esperienze di gusto senza tempo.
Gli ambienti sono irregolari, il tufo è a vista alternato da eleganti particolari in vetro trasparente che fungono da divisori fra la sala “grotta”, un ambiente con tavoli, ampio, con affaccio sulla grande cucina a vista, teatro del lav oro quotidiano dello chef e della sua brigata, la sala “cava”, più intima, e prossima alla fornita “cantina”, una grotta a temperatura, umidità e odore naturale visibile attraverso una enorme vetrata alta cinque metri sagomata riprendendo le forme della cavità che la ospita.
Un filo di marmo rosso nel pavimento accompagna ai tavoli e conduce fino in fondo al locale, dinanzi a due pareti di piante che riprendono colori e odori della murgia materana, gli stessi che si trovano al di fuori, al di là della porta di ingresso.
Gli arredi sono essenziali per dare centralità alla tavola, allestita con tovagliato bianco e una lampada che vi punta su per esaltare i colori di ciascun piatto, così come dev’essere per ciascuna opera d’arte.